3rd Gennaio 2023
Alla fine dello scorso anno, il fornitore di servizi logistici DFDS ha effettuato un ordine globale di autocarri elettrici tra i più grossi mai visti. L’acquisto ha riguardato 100 mezzi destinati a sostituire il parco veicoli convenzionale dell’azienda e aiutarla così a rimanere “competitiva durante la transizione verso forme di trasporto più sostenibili”.
Tuttavia, la necessità di affrontare la sfida della transizione non interessa soltanto DFDS.
Si tratta infatti di un percorso che tutti i fornitori di servizi logistici dovranno intraprendere in vista del graduale abbandono dei motori a combustione interna (ICE) già in corso. Oltre a tale aspetto, c’è il fatto che sempre più clienti chiedono soluzioni di trasporto maggiormente sostenibili; per non parlare poi del rapido aumento dei costi del gasolio, a fronte del quale i veicoli elettrici (EV) possono offrire un risparmio stimato pari a € 0,27 al miglio.
Tuttavia, per quanto i produttori di veicoli amplino la propria gamma di furgoni e autocarri elettrici, i gestori dei parchi veicoli si stanno rendendo conto che la transizione implica più di un semplice cambiamento di forza motrice.
Modifiche al tradizionale modo di fare business
I veicoli elettrici portano con sé una serie di entusiasmanti vantaggi per le aziende di logistica, tra cui un funzionamento silenzioso che permette la distribuzione nei centri urbani e un minor numero di parti mobili da cui ricavare una riduzione dei costi di manutenzione complessivi pari a circa un terzo.
Ma introducono anche varie modifiche al tradizionale modo di “fare business”. Ad esempio, la questione della ricarica solleva da sola tre importanti domande per proprietari e gestori dei parchi veicoli:
- Dove dovranno essere posizionate le postazioni di ricarica?
- Sarà necessario predisporre punti di ricarica domestica per i conducenti?
- In che modo i tempi di ricarica influiranno sulla programmazione?
Poi ci sono le preoccupazioni relative all’infrastruttura di ricarica disponibile per supportare i viaggi più lunghi. Trovare le giuste soluzioni richiederà una pianificazione accurata e, verosimilmente, l’introduzione di modifiche significative nella scelta dei percorsi, nella gestione dei tempi e persino nei modelli di prezzo.
Nondimeno, aspetto ancora più importante, tale pianificazione accurata sarà essenziale al fine di gestire l’inevitabile “ansia” dei conducenti verso autonomia e code, dovuta al timore di rimanere senza energia nel momento meno opportuno.
La dimensione della refrigerazione
Un ulteriore fattore da considerare per le aziende di logistica che operano nella catena del freddo globale è capire dove le loro unità di refrigerazione per il trasporto (TRU) si collocano nella più ampia transizione verso l’elettrico. Farlo nel modo corretto è fondamentale considerata sia la necessità di un trasporto a temperatura controllata che la vastità dei numeri in gioco – con 100.000 veicoli refrigerati operativi nel solo Regno Unito.
Uno dei problemi principali qui riguarda l’autonomia:
- In genere, le TRU assorbono energia dalla batteria del veicolo, potendo quindi influire sull’autonomia complessiva
- Molti veicoli coinvolti nella catena del freddo non sono ancora pronti per la conversione e richiedono uscite elettriche concepite per alimentare le eTRU
Poi c’è la questione dell'”ansia per il carico”. Temendo che l’autonomia della batteria non sia sufficiente per un determinato viaggio o che l’infrastruttura di ricarica lungo il percorso sia inadeguata, i conducenti chiederanno sempre più dati sulla batteria in tempo reale. Vorranno sapere com’è il livello e quando (in caso di eTRU ibrida) passare dalla modalità elettrica al diesel.
Mettere all’opera l’innovazione
Per affrontare questi problemi è necessaria una tecnologia affidabile e altamente innovativa, concepita in modo da soddisfare le esigenze attuali e future. Una sfida che Thermo King sta raccogliendo attraverso il suo impegno a offrire una soluzione completamente elettrica a zero emissioni in ogni segmento della catena del freddo – oltre che a ridurre di un gigaton l’impronta di CO2 dei clienti entro il 2030.
Esempio:
- L’unità E-200 lanciata di recente è una TRU completamente elettrica a zero emissioni per autocarri di piccole dimensioni che viene già utilizzata dai principali rivenditori come Tesco e Walmart
- La nostra nuova soluzione AxelPower propone un sistema di recupero dell’energia dalla frenata per il funzionamento delle TRU Thermo King, consentendo così un’alimentazione elettrica indipendente dalla motrice
- Le tecnologie Connected Solutions forniscono informazioni dettagliate su un’ampia gamma di metriche, tra cui “autonomia stimata della batteria”, stato di carica e fonte di alimentazione
E non è tutto, poiché la nostra continua innovazione è rafforzata dai 40 anni di esperienza che Frigoblock vanta nell’assistenza e nella manutenzione di unità di refrigerazione elettriche e di sistemi ad alta tensione. Ecco perché siamo stati in grado di progettare le eTRU più efficienti in assoluto in quanto capaci di ridurre al minimo il proprio impatto sull’autonomia del veicolo. Il tutto supportato da una gestione energetica controllata da inverter in grado di ottimizzare l’utilizzo dell’energia in base alle continue esigenze di refrigerazione.
“Entro il 2023”, commenta Presidente Thermo King EMEA, “Thermo King avrà una soluzione elettrica in ogni segmento delle nostre soluzioni end-to-end per la catena del freddo, contribuendo così a decarbonizzare la nostra catena di approvvigionamento globale”.
Cogliere le sfide del futuro
Con l’avvicinarsi della scadenza del 2030 prevista per la fine delle vendite di veicoli ICE, è inevitabile che tutti i parchi veicoli della catena del freddo inizino ad accelerare il passaggio a soluzioni elettriche. Si tratta di una transizione che porta con sé numerose sfide, le quali tuttavia possono essere rapidamente convertite in opportunità grazie a un’attenta pianificazione. E con Thermo King sarà possibile fare affidamento sulle innovazioni totalmente elettriche più all’avanguardia per affrontare il futuro con fiducia.